Scuole superiori
Premessa
È importante che l’introduzione dell’attività teatrale nella scuola, oltre che da un esperto del settore, sia supportata da una preparazione di base dell’insegnante, conseguendo così quelle capacità di valutazione e di analisi dello strumento teatrale che altrimenti non potrebbe essere seguita con competenza.
E’ bene sottolineare come la disciplina teatrale, tante volte sottovalutata, o trasformata in semplice drammatizzazione, ha bisogno di conoscenza e approfondimento soprattutto per quanto riguarda l’approccio tra forma e metodo di trasformazione delle storie o del testo, o nelle modalità che aiutano i ragazzi ad entrare in sintonia con le loro capacità espressive, come pure l’adattamento in forma drammaturgica del soggetto scelto, e non ultimo la messinscena che diventa il momento più alto di sintesi e di comunicazione con il pubblico. Se da un lato il corso fornisce gli elementi per saper valutare di volta in volta le scelte relative al rapporto con il fatto teatrale, dall’altro apporta un contributo notevole alla conoscenza di quelli che sono i meccanismi di contatto e relazione dei ragazzi stessi nell’avvicinarsi al teatro. Questo si verifica in maniera concreta tanto più per il fatto che il corso mette i ragazzi a stretto contatto con le emozioni e la sensazioni vissute in prima persona nello svolgersi degli incontri, facendo rilevare di continuo lo stretto rapporto tra vissuto e la capacità di immedesimazione del teatro stesso.
Obiettivi
Dall’analisi di altre esperienze in Italia, si è potuto constatare quale imprescindibile rapporto esista tra l’identità teatrale e la crescita culturale di un territorio e dei suoi abitanti, tanto più se l’intreccio tra queste due realtà sia diversificato e mirato alle varie fasce d’età.
Non va dimenticato che il teatro è una delle più alte forme espressive di comunicazione, tale da stimolare all’analisi, al senso critico, estetico, e non ultimo alla capacità di relazione tra chi lo pratica, e chi lo vive come spettatore.
Ogni territorio ed ogni tessuto sociale in esso esistente esprime il livello culturale attraverso gli atti e l’immagine che riesce a dare di sé. La coscienza di favorire la creatività e una formazione critica, come pure un panorama di stimoli qualitativamente e culturalmente validi deve essere alla base di un programma atto alla sensibilizzazione di una comunità. Nel nostro caso non dobbiamo cercare delle potenzialità e metterle in luce, ma partire da una dimensione di base su cui appoggiare in maniera discreta ma costante un interesse e una crescita sia di tipo individuale che collettiva, la quale favorisca a sua volta un ritorno di stimolo anche all’esterno del nucleo fondante.
È quindi con questo presupposto che aprire un esperienza di laboratorio-teatro diventa basilare per cercare di far emergere le capacità che ognuno possiede, portandole al massimo della potenzialità in un continuo interscambio di esperienze e dinamiche.
I giovani che partecipano a questo momento formativo devono essere innanzitutto motivati, anche se inizialmente incuriositi, e consapevoli che il cammino sarà lungo, ma carico di interessanti scoperte e soddisfazioni.
Il progetto di laboratorio teatrale si situa in una dimensione temporale che non avrà grosse aspettative per i primi tempi, ma vuole dare possibilità di conoscenza, appropriazione, esperienza, competenza, capaci di vivere l’evento teatrale come un fatto dinamico, in continuo cambiamento ed evoluzione.
Struttura
Gli incontri previsti, di due ore ciascuno, cercano di far conoscere la tecnica teatrale attraverso la relazione e il contributo del vissuto che stanno alla base di ogni forma di comunicazione, dando oltremodo la capacità di apprendimento e di verifica tramite la pratica continua dell’esperienza diretta. I primi incontri serviranno a mettere a proprio agio i partecipanti con l’aiuto di alcuni “giochi” relativi alla conoscenza e sperimentazione delle possibilità di gestione dello spazio e la relazione tra il nostro corpo e quello degli altri, usando una forma mediata che aiuta ad entrare nella dimensione teatrale. Sarà dato ampio spazio anche al gioco vocale e allo studio delle possibilità della parola, sempre però in funzione di un uso del linguaggio riferito al teatro. Gli altri incontri verteranno soprattutto allo studio, sempre attraverso la pratica, dei metodi e delle tecniche di trasformazione di dati riferiti alla storia o al testo da mettere in scena, con particolare riferimento all’elaborazione personale della memoria, con l’aiuto della narrazione.
Gli ultimi incontri avranno lo scopo di creare le basi per la costruzione di uno studio-spettacolo, sia da un punto di vista della drammaturgia, e quindi l’ambito della storia o trama, sia analizzando le varie forme e tecniche per il contributo sia sonoro , scenografico ed illuminotecnico che sottintendono ad una rappresentazione.
Ultimo atto sarà quello di presentare il lavoro, come ultimo gradino esperienziale della pratica teatrale, sperimentando e riuscendo a comprendere come e quali sono i meccanismi di carattere emotivo e psicologico che entrano in gioco quando si vive questa dimensione.
Articolazione del laboratorio
25 incontri di 2 ore ciascuno per un totale di 50 ore affrontando i seguenti temi:
- Lo spazio, il movimento, la parola nell’ambito teatrale
- Rapporto con sé e con gli altri
- Corpo, movimento, gesto
- Le tecniche di recitazione, l’improvvisazione
- L’immedesimazione e la trasposizione
- L’approccio al testo o alla storia
- La costruzione della drammaturgia
- La trasformazione della scena
- Modi e metodi per la messinscena
- Aspetti tecnici della messinscena
- Lo spettacolo