Produzione 2007
In una soffitta riposa un baule. Nel baule riposano oggetti, fantasie, storie, personaggi. Un bambino apre quel baule ed ecco… Alvermann comincia. Anche se siamo in una soffitta non dobbiamo ingannarci, può accadere di tutto… Continua a leggere
La rilettura del testo Shakespiriano si colloca in tempi odierni, facendo vibrare le contraddizioni del mondo globale, dove tutto diventa immagine di se stessi riflessa nel magico effimero del mezzo televisivo. Lo spettacolo non vuole essere assolutamente un indagine su tutto quanto fa notizia nel palinsesto mediatico, ma uno stimolo a ripensare al come e quanto l’esistenza diventa un non senso della vita e del pensare. Continua a leggere
“La natura delle cose sta nelle parole che le nominano, e giustificare la natura delle cose diventa materia di vita. Morendo una lingua non muoiono certe alternative per dire le cose, ma muoiono certe cose. Ci sono due strati nella personalità di un uomo: sopra, le ferite superficiali, in italiano, in francese, in latino; sotto, le ferite antiche che rimarginandosi hanno fatto queste croste delle parole in dialetto. Quando se ne tocca una si sente sprigionarsi una reazione a catena, che è difficile spiegare a chi non ha il dialetto” Continua a leggere
Lo spettacolo è una brillante commedia di tipico stampo inglese, condita di situazioni paradossali ricche di comicità e humor. Il ritmo incalzante della successione di accadimenti, in questo appartamento della middle class, propone uno spaccato del perbenismo un po’ inamidato dei personaggi, che a causa di uno spiacevole equivoco, devono fare i conti con un evento che sconvolgerà la loro tranquilla e regolare esistenza. Continua a leggere