Io e la mia ombra
[liberamente ispirato a “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello]
Attori: Adriana Barone, Angela Allegrini, Carla Genovese, Carlo Valente, Cinzia Montagnoli, Giorgia Mantini, Luca Cruciani, Lara Saggini, Marco Romaldini, Matteo Aringoli, Riccardo Bruciaferri, Roberto Giovannetti, Rosella Sorbellini,Vania Marcato
Scenografia, suoni, luci, e regia: Fabio Bonso
Organizzazione: Vania Marcato
Lo spettacolo nasce e si sviluppa come metafora della vita sfortunata, ma unica, di Mattia Pascal, incorniciato in un percorso tra sogno e realtà, ironia e verità. La storia è un susseguirsi di immagini e quadri in cui il personaggio Mattia diventa specchio immaginato di se stesso, in un continuo rimando a quella realtà che gli sfugge. I temi sono sviluppati attraverso un alone di fantasia ironica, simbolica, come se il protagonista volesse prendersi e prendere in giro.
È un Mattia che si rifugia nella memoria onirica
in cui tutto e niente è possibile. È uno messinscena che legge il romanzo di Pirandello attraverso l’annullamento della realtà, costruendo atmosfere che preludono a quella fuga dal vivere del protagonista, con toni tra il reale e la metafora, sottolineato, tra il serio e il farsesco, dal famoso modo di dire: “è rimasto letteralmente in mutande”.
Attraverso una lettura simbolica dei fatti che accadono, connotati da atmosfere dense di rimandi a situazioni vissute dal protagonista, si è cercato di privilegiare il mondo psicologico dei personaggi presentandoli attraverso il loro immaginario. Anche questo Mattia usa un suo linguaggio e una suo modo di vedere le cose, inserito in un continuo vortice di cambiamenti e trasformazioni che lo costringono ad assumere nello spettacolo identità, ma anche impressioni diverse. In questo senso anche la colonna sonora, diventa un sottotesto dello spettacolo, accentuando i caratteri dei personaggi e delle situazioni.
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