Trilogia della villeggiatura
[SMANIE - AVVENTURE - RITORNO]
di Carlo Goldoni
Riduzione, luci e regia: Fabio Bonso
Costumi: Mara Bartoccetti
Scene: Angela Allegrini
Organizzazione: Vania Marcato
Attori: Davide Aloj, Sabrina Coccia, Rita Bucchi, Pina Falsetti, Emanuele Poeta, Gerardo Di Giovine, Davide Errico, Emanuela Gatti, Valerio Russo
Nella trilogia della villeggiatura per la prima volta, e con decisione, viene descritta la borghesia mercantile veneziana, da sempre difesa da Goldoni, come una classe sociale che non riesce a stare al passo con i cambiamenti.
La villeggiatura, quell’usanza di passare il periodo estivo nelle ville fuori Venezia, diventa così pretesto per fare a gara su chi sfoggia le dimore più suntuose, chi ha maggior ospiti, chi imbandisce le tavole più ricche, chi propone i giochi di società più rischiosi.
Insomma una moda…
Ma anche il modo di dilapidare in poco tempo il patrimonio accumulato dagli scambi mercantili della nascente borghesia dell’epoca. Ed è un modo anche di affermare, senza nessuna remora, il proprio prestigio economico, non accorgendosi che l’esposizione a tale sfizio diventa inesorabilmente una discesa verso la bancarotta.
In questo clima anche i sentimenti e i rapporti tra le persone diventano il sintomo di un’organizzazione sociale in declino, malata da troppa visibilità e confronto tra simili, dove anche l’amore viene usato a scopo mercantile, per salvare apparenze e situazioni. Un clima di grande festa che inesorabilmente si trasforma in tragedia. Tragedia appunto dei sentimenti e dei rapporti, dove prevale l’apparenza piuttosto che la realtà della vita, il giudizio degli altri piuttosto che la propria indole.
Attraverso le tre commedie, Goldoni ci propone un’immagine, che dà un’euforia iniziale, passando per un’allegria quasi isterica, lentamente sbiadisce in toni sempre più cupi, in un precipitare di eventi e situazioni cariche di una malinconia quasi checoviana, come se la corsa verso l’estreme conseguenze non si potesse fermare.
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