Il Giardino dei Ciliegi
Produzione Ruvidoteatro e Città di Matelica
Da A. Cechov
Con:
DAVIDE ALOJ, SARA SCERMINO, ROSITA FATTORE, LETIZIA DI PALMA, FRANCESCO MENTONELLI, GERARDO DI GIOVINE, KATIA ROCCHEGIANI, LAILA ROCCHEGIANI, NAZZARENO CANNELLA, SIMONE GIANNELLI, RICCARDO MARASCA, DAVIDE ERRICO, EMANUELA GATTI, MASSIMO DAMIANI
Adattamento e regia: FABIO BONSO
Organizzazione: Vania Marcato
Cechov concepì quest’opera come una commedia
poiché contiene alcuni elementi di farsa. Tuttavia Stanislavski la diresse come una tragedia. Dopo questa produzione iniziale, i registi hanno dovuto attenersi alla duplice natura dell’opera.
Cechov narra le vicende di un’aristocratica russa e della sua famiglia al ritorno nella loro proprietà (che comprende anche un grande giardino dei ciliegi), in seguito messa all’asta per riuscire a pagare l’ipoteca.
Principalmente la storia ruota intorno alle varie possibilità per conservare la tenuta, ma la famiglia non si adopera in questo senso e alla fine è costretta a lasciare la proprietà; la scena finale mostra la famiglia che se ne va mentre il rumore degli alberi abbattuti fa da sottofondo. L’opera contiene il tema della futilità culturale (sia la futilità dell’aristocrazia per mantenere la relativa condizione, che la futilità della borghesia nel trovare i significati nel materialismo appena scoperto).
La capacità di Cechov di essere estremamente lineare ed efficace
nel tratteggiare queste scene di vita, ci induce a lasciare che sia proprio il testo a sottolineare le sfumature dei personaggi, creando quella atmosfera di sublime malinconia in cui il tempo sembra non passare, ma in cui inesorabilmente i cambiamenti si susseguono, anche se non voluti e accettati dai protagonisti, dandoci le sfumature di relazioni e rapporti tra persone che vivono in mondi effimeri, in attesa di un qualcosa che non si vuole modificare.