Medea, la straniera
Produzione Ruvidoteatro e Città di Matelica
Con:
Francesco Mentonelli, Giulia Mosciatti, Katia Rocchegiani, Laila Rocchegiani, Maria Letizia Di Palma, Marco Romaldini, Nazzareno Cannella, Riccardo Marasca, Rosita Fattore, Sara Scermino, Silvia Scarpini, Simone Giannelli
Adattamento e regia: FABIO BONSO
Organizzazione: Vania Marcato
Lo spettacolo, rivisitato e attualizzato, vuole essere una riflessione sui temi della tragedia: la condizione di straniera in una cultura diversa da quella di provenienza, il rapporto tra potere e affetti, il conflitto tra istinto e razionalità, le conseguenze dell’amore e dei gesti estremi.
Medea, straniera a Corinto, viene tradita dal marito
che sposerà la figlia di Creonte, re della città, per motivi politici e di potere. Donna che si sente isolata e sola in un paese straniero, abbandonata dal marito, condannata dagli stessi abitanti, sceglie una strada estrema per far pesare sul padre la colpa di quello che avverrà.
Tutti questi temi elaborati dagli stessi attori in un lungo processo di riscrittura personale, hanno portato alla creazione di una storia dei nostri giorni, dove la realtà dell’immigrazione e della solitudine, si mescola a quella dei rapporti familiari sgretolati dalla ricerca di potere e di prestigio.
Sullo sfondo di questo intreccio, ma che lo attraversa continuamente, la condizione umana di Medea, costretta a confrontarsi con la propria indole e il proprio istinto: istinto di donna ferita, umiliata, abbandonata, ma consapevole di una scelta estrema: la rinuncia ai figli.
Lo spettacolo presenta storie che si incrociano tra racconti e dialoghi intensi
ma si avvale anche di immagini legate al movimento ed al ritmo dei corpi, all’uso di oggetti quotidiani, alla creazione di atmosfere e suggestioni attraverso l’impatto musicale, in una inesorabile e costante inerzia verso l’atto estremo e di non ritorno.
Uno spettacolo intenso, che crea il giusto clima per affrontare un lavoro così intenso e duro come quello di Medea, madre, sposa e straniera in un mondo non suo.